L’Istituto Superiore di Sanità è il più importante ente di ricerca a disposizione del Ministero della Salute. Ciò che rileva attraverso i suoi studi può dunque influenzare anche le politiche a livello nazionale, o almeno così dovrebbe essere. Di recente l’ISS ha pubblicato i risultati di un’importante ricerca condotta su una popolazione appartenente alla cosiddetta "generazione Z" , concentrandosi in particolare sulla fascia adolescenziale minorenne, ovvero quella che va dagli 11 ai 17 anni. La ricerca ha come scopo primario quello di indagare quanto i giovanissimi siano affetti da dipendenze di tipo comportamentale, in particolare dipendenza da internet, da social e da cibo. Tuttavia affronta anche un’altra dimensione, ovvero la tendenza al ritiro sociale, e in particolare l’hikikomori. Si tratta infatti di una delle primissime ricerche condotte a livello nazionale che indaga il fenomeno del ritiro sociale volontario cronico giovanile. Lo studio dell'ISS Innanzitutto
A oggi non esiste una definizione univoca e universalmente accettata di cosa effettivamente s'intenda con il termine " hikikomori ". In molti lo chiamano semplicemente "isolamento sociale", ma è evidente che tale definizione non sia in grado di rappresentare a pieno le caratteristiche peculiari di questa nuova e diffusissima dinamica psicosociale. Sì, perché "isolamento sociale" può essere anche quello degli anziani o di una persona con un disturbo psicotico grave; condizioni che però non hanno nulla a che vedere con l'hikikomori. Dopo anni di ricerca e di studio del fenomeno, sono giunto alla conclusione che i termini che meglio lo descrivono sono in particolare cinque, ovvero "ritiro sociale volontario cronico giovanile". Ognuno di questi ha una sua importanza fondamentale. Ritiro sociale L'isolamento sociale può essere considerato il sintomo più caratteristico della condizione hikikomori. Il soggetto infatti tende a nascondersi