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Perché aiutare un hikikomori è così difficile

Post di  Marco Crepaldi Quando parliamo con un hikikomori ci accorgiamo di avere davanti una persona che soffre evidentemente, ma che, allo stesso tempo, si dimostra restia ad abbandonare la propria condizione , adducendo una serie di motivazioni a suo modo razionali: sostiene di stare bene nella solitudine, di non avere nulla da spartire con i coetanei, oppure di essere senza alternative, convinto che nessuno possa aiutarlo. Tale aspetto emerge anche da uno studio (presentato integralmente nel mio libro in uscita a febbraio) condotto su 288 madri e padri dell’ associazione genitori di Hikikomori Italia , la cui età media dei figli è risultata essere pari a 20 anni. Questi ultimi, secondo la maggior parte dei partecipanti al sondaggio (circa il 60%), avrebbe un’alta consapevolezza del proprio problema di ritiro, eppure, solo una minoranza di loro sembrerebbe predisposto a ricevere aiuto. Cerchiamo di capire perché. Losing You - LY Come descritto nel post

Hikikomori: la perdita di senso che conduce all'apatia

Post di  Marco Crepaldi Cosa spinge un hikikomori a isolarsi? Abbiamo detto che la causa primaria va ricercata nella crescente competitività sociale e nella pressione di realizzazione personale , divenuta oggi talmente forte da spingere molti giovani a preferire la strada del ritiro pur di sottrarvisi. Eppure non tutti diventano hikikomori . C'è chi in un contesto di questo tipo riesce ad adattarsi, reggendo la pressione e trovando il proprio equilibrio. C'è chi sviluppa problematiche completamente dissimili, o ancora, chi stringe i denti e va avanti, nonostante tutto. A cosa sono dovute tali differenze? Losing You - LY La perdita di senso Ogni nostra azione, anche la più semplice, ha uno scopo e una motivazione che la sorregge. Se ci alziamo la mattina e andiamo a scuola o al lavoro, persino quando non abbiamo nessuna voglia, significa che esiste una forza che ci spinge a farlo: senso del dovere, desiderio di mantenere un determinato status soci

Dipendenza da videogiochi: meccanismi e criteri diagnostici

Post di  Marco Crepaldi Più volte in questo blog è stata rimarcata la differenza tra l'isolamento sociale che caratterizza gli hikikomori e quello causato da una dipendenza tecnologica , videogame compresi. Nel presente articolo voglio però soffermarmi sui possibili punti di sovrapposizione esistenti tra i due fenomeni, i quali, pur rimanendo distinti, possono talvolta alimentarsi tra loro. Gli hikikomori , infatti, sono spesso videogiocatori assidui e non è raro che arrivino ad abusare del mezzo. Il videogioco approfitta del loro stato di fragilità facendo leva su istinti umani primari e stimolando quei meccanismi psicologici che si trovano alla base delle dipendenze. Losing You - LY Perché i videogiochi creano dipendenza? Il sistema di ricompense In psicologia si definisce "rinforzo positivo" quando un'azione viene ricompensata con una sensazione piacevole e siamo quindi incentivati a compierla nuovamente, più e più volte,

Hikikomori e la trappola del perfezionismo

Post di  Marco Crepaldi Per comprendere il fenomeno degli hikikomori è sempre necessario contestualizzato all'interno di un quadro che tenga conto di tutti i cambiamenti socio-culturali avvenuti negli ultimi anni. Nei post precedenti, abbiamo messo in risalto come le nuove generazioni siano particolarmente esposte alla  pressione di realizzazione sociale e alla  depressione esistenziale , due tra le principali cause dell'isolamento sociale volontario. Esiste però un altro fattore predisponente, fortemente correlato con l'aumento della competizione sociale e con la crescente importanza attribuita alla propria immagine pubblica. Una tendenza nevrotica che si sta diffondendo a macchia d'olio negli ultimi anni: sto parlando del perfezionismo, ovvero la ricerca ossessiva della perfezione. Losing You - LY L'epidemia del perfezionismo tra i giovani Da una ricerca pubblicata nel 2017 è emerso che,  dalla fine degli anni '80 in poi, la tende

Come approcciare un hikikomori: buone prassi e comportamenti da evitare

ITA | ENG Avere a che fare con un hikikomori rappresenta una compito delicato per chiunque , si tratti di un genitore, di un insegnante, di un amico o di uno psicologo, dal momento che ci si trova a doversi relazionare con persone profondamente negative, sfiduciate e disilluse nei confronti dei rapporti interpersonali. Per non essere respinti bisogna cercare di aggirare le barriere che hanno eretto nei confronti del mondo sociale , evitando qualsiasi tipo di forzatura o atteggiamento supponente, ma ponendosi come degli interlocutori umili, empatici e non giudicanti. Losing You - LY In questo post ho voluto provare a riassumere i comportamenti che, sulla base della mia esperienza, si sono rivelati propedeutici a raggiungere dei risultati positivi e quelli che, al contrario, tendono a generare nell'hikikomori ulteriore chiusura e possono, talvolta, aggravarne la condizione di isolamento. Comportamenti consigliati 1. Riconoscerne la sofferenza Anche se la scelta

"Cosa cambieresti della scuola?": le risposte degli hikikomori

ITA |  ENG Post di  Marco Crepaldi "I nostri figli passano anni in un sistema educativo antiquato a studiare materie che non useranno mai, preparandosi per un mondo che non esiste più." Questa citazione di Robert Kiyosaki, scrittore e imprenditore statunitense , è stata pubblicata da un ragazzo nel gruppo Facebook di Hikikomori Italia . Sotto al post è nata un'accesa discussione sul sistema scolastico moderno, con diversi commenti molto critici. La maggior parte degli hikikomori , infatti, ha sviluppato una visione particolarmente negativa della scuola , considerandola spesso come una delle cause principali del proprio ritiro. Il loro rifiuto scolastico non dipende esclusivamente dall'ansia o dalla paura, ma anche da una componente razionale e valutativa fortemente radicata. Ho deciso allora di fare un sondaggio chiedendo ai diretti interessati cosa, secondo il loro parere, non funzionasse nella scuola italiana. Ecco le risposte più interessanti.

L'hikikomori non riguarda solo i giovani

ITA | ENG La stragrande maggioranza degli hikikomori italiani sembra avere un'età compresa tra i 14 e i 25 anni , con una particolare concentrazione intorno ai 17. Un dato che ha trovato conferma anche nell'ultimo sondaggio condotto nel nostro gruppo dedicato ai genitori , il quale conta ormai quasi 900 iscritti. Partendo da questa evidenza, verrebbe spontaneo sostenere che l'hikikomori sia un fenomeno che riguarda specificatamente i giovani, eppure si tratterebbe di un errore. Losing You - LY La prima generazione di hikikomori L'età media degli hikikomori italiani è molto bassa semplicemente perché si tratta della prima generazione. In Giappone, dove il fenomeno è scoppiato ben prima che da noi, intorno agli anni 80', l'età media dei reclusi sociali è notevolmente più alta e c'è un grande numero di isolati over 40 , nell'ordine delle centinaia di migliaia. Il problema degli hikikomori adulti è talmente grave nel Paese