Passa ai contenuti principali

Hikikomori: un primo sguardo fuori dalla finestra




Il fenomeno degli Hikikomori, esploso ormai da anni in Giappone, sta prendendo piede sempre di più anche in Europa, Italia inclusa. Ragazzi che decidono di chiudersi nella propria camera da letto per mesi e anni, rifiutandosi, nei casi più gravi, di parlare persino con i propri genitori.





Spesso si guarda a loro come strani, disadattati, fifoni, ma non possiamo ignorare le nostre colpe. Le colpe di una società che sta diventando sempre più feroce, rapida e che non dà la possibilità di sbagliare, di essere diversi, di comportarsi al di fuori della logica del gruppo. C'è da chiedersi se questi ragazzi sono davvero così "pazzi" a volersi chiudere nelle propria stanza, che spesso rappresenta un rifugio sicuro, lontano da occhi indiscreti e dai problemi che esistono oltre la porta.

Il primo obiettivo di questo blog è proprio questo: cercare di capire, non curare. Affrontare il problema senza stigmatizzarlo e senza giudicare.

Il secondo obiettivo è quello di fornire ai ragazzi italiani che si sentono vicini all'hikikomori, o che comunque nutrono delle difficoltà in qualche modo riconducibili a questa problematica, un primo appiglio, la possibilità di potersi confrontare senza il timore di essere giudicati.

In sostanza, questo blog nasce con l'ambizioso scopo di essere uno spiraglio di luce nel buio della camera, un primo passo verso la porta d'ingresso, un primo sguardo fuori dalla finestra.

Approfondisci:




Post popolari in questo blog

Come si aiuta chi non vuole essere aiutato?

ITA |  ENG Molti hikikomori ritengono di non avere alcun problema e ripetono di voler essere lasciati in pace. Questo atteggiamento di rifiuto porta inevitabilmente a continui conflitti con i genitori che, invece, vorrebbero vedere il figlio condurre una vita diversa, una vita "come quella dei coetanei". I genitori più determinati, dopo lunghe battaglie, riescono a convincere i figli a recarsi da uno psicologo, ma i percorsi psicoterapeutici possono rivelarsi inconcludenti quando non vi è una reale motivazione intrinseca da parte degli hikikomori a cambiare il proprio stato. Spesso, chi accetta di essere seguito da un professionista lo fa solamente per "fare contenti gli altri" e per far cessare le pressioni dei famigliari. Losing You - LY "I o sto bene, perché volete costringermi a fare una vita diversa?" Questa è una delle principali obiezioni che potrebbe avanzare un hikikomori. E non è necessariamente una bugia. In quel momen...

Come approcciare un hikikomori: buone prassi e comportamenti da evitare

ITA | ENG Avere a che fare con un hikikomori rappresenta una compito delicato per chiunque , si tratti di un genitore, di un insegnante, di un amico o di uno psicologo, dal momento che ci si trova a doversi relazionare con persone profondamente negative, sfiduciate e disilluse nei confronti dei rapporti interpersonali. Per non essere respinti bisogna cercare di aggirare le barriere che hanno eretto nei confronti del mondo sociale , evitando qualsiasi tipo di forzatura o atteggiamento supponente, ma ponendosi come degli interlocutori umili, empatici e non giudicanti. Losing You - LY In questo post ho voluto provare a riassumere i comportamenti che, sulla base della mia esperienza, si sono rivelati propedeutici a raggiungere dei risultati positivi e quelli che, al contrario, tendono a generare nell'hikikomori ulteriore chiusura e possono, talvolta, aggravarne la condizione di isolamento. Comportamenti consigliati 1. Riconoscerne la sofferenza Anche se la scelta...

I tre stadi dell'hikikomori: dai primi campanelli d'allarme all'isolamento totale

ITA |  ENG La definizione originaria giapponese di hikikomori prevede che il soggetto sia isolato completamente per un tempo minimo di 6 mesi.  Personalmente, ritengo poco sensato e scarsamente utile in termini pratici fare riferimento a tale definizione in modo rigido. L'hikikomori, per come lo intendo io, è una pulsione all'isolamento sociale che può essere più o meno intensa e meglio o peggio contrastata dal soggetto che la esperisce in base a una serie di fattori personali e ambientali (temperamento, ambiente famigliare, ambiente scolastico, ambiente sociale, ecc.). L'isolamento totale e prolungato descritto nella definizione precedentemente citata, non è che l'ultima fase di un processo graduale , ovvero quando il soggetto che percepisce la pulsione a isolarsi, decide, per una serie di concause, di abbandonarsi a essa e smettere di provare a contrastarla. Losing You - LY               ...