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Crollo delle nascite in Giappone: quali sono le conseguenze sociali della "Libido Crisis"?





Il crollo delle nascite in Giappone è ormai considerato un vero e proprio allarme sociale. Secondo una stima fatta dal quotidiano "Asahi Shimbun" la popolazione giapponese nel 2050 passerà dagli attuali 127,5 milioni di abitanti a 97,08 milioni.

Il Giappone è anche uno dei paesi (insieme all’Italia) con l’età media della popolazione più alta. Nel 2011 le vendite dei pannolini per adulti hanno superato quelle dei pannolini per bambini.


Le cause


Sembrerà incredibile per chi conosce il Giappone come il paese dei “Love Hotel” a ore, dei manga con le ragazze dai seni giganteschi e delle violenze sessuali sulle metropolitane affollate. Eppure, una delle principali cause dietro al crollo delle nascite sembra proprio essere il calo del desiderio sessuale: quella che in Giappone viene definita senza mezzi termini una “libido crisis”.

In un sondaggio della Japan Family Planning Association (che ha coinvolto 3000 soggetti, metà maschi e metà femmine) il 49,4% degli intervistati ha dichiarato di non aver fatto sesso nel mese precedente. Il 21,3% degli uomini sposati ha affermato di essere troppo stanco dopo il lavoro. Il 23,8% delle donne ha definito il sesso “fastidioso” e più del 20% degli uomini tra i 25 e i 29 anni ha sostenuto di essere poco interessato all'attività sessuale.






Tra i giovani, invece, la scarsa attività sessuale sembra essere dovuta soprattutto a difficoltà relazionali. I rapporti reali vengono così sostituiti da quelli virtuali, come mostrato in questo documentario della BBC dal titolo eloquente “No sex please, we’re Japanese”, dove i ragazzi intervistati mostrano le proprie fidanziate all'interno di un videogame.

Non è difficile ipotizzare che lo stereotipo femminile che infesta anime e manga (ragazze dolci e timide, minute ma con il seno gigante, impacciate e devote al maschio di turno) giochi un ruolo determinante nel plasmare le rappresentazioni mentali dei ragazzi, i quali faticheranno a ritrovare nelle ragazze reali il loro modello idealizzato.


Le misure adottate dal Governo


Nonostante i 3 miliardi di yen stanziati dal primo ministro Shinzo Abe, il governo giapponese stenta a trovare contromisure di fronte a un crollo così drastico delle nascite. La confusione ha generato anche proposte assurde, come quella di Tomonaga Osada (membro del consiglio comunale di Shinshiro) che ha avanzato l’idea di distribuire preservativi bucati alle coppie sposate della città.

Tra le iniziative concrete messe in atto dal governo c'è un piano di finanziamento degli eventi di matchmaking (ovvero di incontri tra single) e una pressione sulle aziende affinché consentano ai propri dipendenti di lasciare il lavoro entro le 6 di sera in modo da rincasare prima e con maggiore energia.






Le ricadute sociali


Con il calo delle nascite aumenta anche la solitudine. Nella tradizione giapponese la famiglia era composta da diverse generazioni che vivevano sotto lo stesso tetto. Negli ultimi anni, invece, la tendenza è quella di vivere in solitudine all’interno di piccoli appartamenti.

E’ stato anche coniato un termine, kodokushi, per riferirsi al fenomeno sempre più frequente delle “morti solitarie” che riguarda soprattutto le persone non sposate e le coppie senza figli. Secondo le statistiche dell’Ufficio di Previdenza Sociale, nel 2008 le morti solitarie sono state più di 2200. Spesso i corpi vengono trovati dalle compagnie di trasloco dopo che sono trascorsi mesi dal decesso.


Che legame esiste tra calo delle nascite e hikikomori?


Con il decrescere della natalità diminuisce anche il numero di bambini per famiglia e, conseguentemente, il numero di figli unici aumenta.

Un figlio unico può disporre di una camera da letto tutta sua, è maggiormente soggetto alle aspettative e alla pressione dei genitori e, non avendo fratelli o sorelle, svilupperà con maggiore facilità un forte legame di dipendenza con la madre (amae), soprattutto in quei casi dove la figura paterna è debole o poco presente. Sono queste tutte condizioni che possono favorire l'hikikomori, come confermato anche dalle statistiche ufficiali.


Conclusioni


Il calo delle nascite è molto probabilmente uno dei fattori sociali che ha inciso sull’esplosione del fenomeno degli hikikomori.

A tal proposito, è importante sottolineare come il Giappone non sia l'unico paese intento a fronteggiare una crisi di questo tipo. Molti paesi economicamente sviluppati hanno visto negli ultimi anni calare le proprie nascite e tra questi c’è anche l’Italia, che da ormai cinque anni consecutivi registra un tasso di natalità in costante discesa.

Questo dato deve rappresentare un ulteriore campanello d’allarme e può contribuire a spiegare perché il fenomeno degli hikikomori sta prendendo sempre più piede anche nel nostro paese.


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