Passa ai contenuti principali

Il MIUR firma decreto per creare delle linee guida nazionali di intervento sull'hikikomori




Marco Crepaldi, Elena Carolei e Guido Dell'Acqua.



Travolti dall'emozione, annunciamo un altro eccezionale risultato concreto della nostra associazione.

Pochi istanti fa, oggi 19 febbraio 2019 il MIUR ha emesso un decreto con cui istituisce il Comitato Tecnico Nazionale che si occuperà di definire azioni per la tutela del diritto allo studio di alunni e studenti in condizione di ritiro sociale volontario (hikikomori)!

Per l'associazione Hikikomori Italia Genitori ONLUS parteciperemo io, Elena Carolei, e Marco Crepaldi.


Il decreto, come cita il documento, nasce sulla scia del protocollo di intesa stipulato tra Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e l’associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus, e intende definire ciò che le scuole di Italia dovranno mettere in atto per la gestione del problema hikikomori. Il protocollo del Piemonte o altri eventuali provvedimenti regionali o locali possono procedere in parallelo, almeno finché il documento non sarà pronto.

Abbiamo incontrato le persone giuste. Ringraziamo di cuore il direttore generale Giovanna Boda e la dirigente Clelia Caiazza del MIUR (area diritti dello studente) per la grande sensibilità mostrata, e in particolare le due splendide persone che ci hanno aiutato disinteressatamente finora e che parteciperanno al tavolo, il Prof. Guido Dell'Acqua del MIUR e la Prof.ssa Paola Damiani dell'USR Piemonte.

Insieme a questi seri e generosi professionisti, e grazie alla forza dell'associazione, faremo del nostro meglio per creare il miglior strumento possibile, dedicando il nostro impegno alle famiglie e ai ragazzi che, nella sofferenza, ci sostengono ogni giorno.

Ecco il link al decreto.

Ing. Elena Carolei


Post popolari in questo blog

Come si aiuta chi non vuole essere aiutato?

ITA |  ENG Molti hikikomori ritengono di non avere alcun problema e ripetono di voler essere lasciati in pace. Questo atteggiamento di rifiuto porta inevitabilmente a continui conflitti con i genitori che, invece, vorrebbero vedere il figlio condurre una vita diversa, una vita "come quella dei coetanei". I genitori più determinati, dopo lunghe battaglie, riescono a convincere i figli a recarsi da uno psicologo, ma i percorsi psicoterapeutici possono rivelarsi inconcludenti quando non vi è una reale motivazione intrinseca da parte degli hikikomori a cambiare il proprio stato. Spesso, chi accetta di essere seguito da un professionista lo fa solamente per "fare contenti gli altri" e per far cessare le pressioni dei famigliari. Losing You - LY "I o sto bene, perché volete costringermi a fare una vita diversa?" Questa è una delle principali obiezioni che potrebbe avanzare un hikikomori. E non è necessariamente una bugia. In quel momen...

Come approcciare un hikikomori: buone prassi e comportamenti da evitare

ITA | ENG Avere a che fare con un hikikomori rappresenta una compito delicato per chiunque , si tratti di un genitore, di un insegnante, di un amico o di uno psicologo, dal momento che ci si trova a doversi relazionare con persone profondamente negative, sfiduciate e disilluse nei confronti dei rapporti interpersonali. Per non essere respinti bisogna cercare di aggirare le barriere che hanno eretto nei confronti del mondo sociale , evitando qualsiasi tipo di forzatura o atteggiamento supponente, ma ponendosi come degli interlocutori umili, empatici e non giudicanti. Losing You - LY In questo post ho voluto provare a riassumere i comportamenti che, sulla base della mia esperienza, si sono rivelati propedeutici a raggiungere dei risultati positivi e quelli che, al contrario, tendono a generare nell'hikikomori ulteriore chiusura e possono, talvolta, aggravarne la condizione di isolamento. Comportamenti consigliati 1. Riconoscerne la sofferenza Anche se la scelta...

Istituto Superiore di Sanità: tra gli studenti italiani ci sono oltre 60mila hikikomori

L’Istituto Superiore di Sanità è il più importante ente di ricerca a disposizione del Ministero della Salute. Ciò che rileva attraverso i suoi studi può dunque influenzare anche le politiche a livello nazionale, o almeno così dovrebbe essere. Di recente l’ISS ha pubblicato i risultati di un’importante ricerca condotta su una popolazione appartenente alla cosiddetta "generazione Z" , concentrandosi in particolare sulla fascia adolescenziale minorenne, ovvero quella che va dagli 11 ai 17 anni. La ricerca ha come scopo primario quello di indagare quanto i giovanissimi siano affetti da dipendenze di tipo comportamentale, in particolare dipendenza da internet, da social e da cibo. Tuttavia affronta anche un’altra dimensione, ovvero  la tendenza al ritiro sociale, e in particolare l’hikikomori.  Si tratta infatti di una delle primissime ricerche condotte a livello nazionale che indaga il fenomeno del ritiro sociale volontario cronico giovanile. Lo studio dell'ISS Innanzitutto...