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Pokemon Go: un videogioco può aiutare a combattere depressione e ansia sociale?




I videogiochi sono spesso indicati come causa di isolamento sociale nei giovani, nonché associati erroneamente al fenomeno degli hikikomori. Eppure, nel caso di Pokemon Go (l'applicazione per smartphone sviluppata da Niantic e scaricata da milioni di persone in tutto il mondo) i videogiocatori non possono starsene seduti comodamente nella propria stanza, ma sono costretti ad attivarsi fisicamente e a uscire di casa se vogliono ottenere progressi nel gioco.






Lo psicologo americano John Grohol, che da diversi anni studia l'impatto delle nuove tecnologie sul comportamento umano e sulla salute mentale, a proposito di Pokemon Go dice:

"[...] è qualcosa di unico, di mai visto prima. Se sei depresso la tua motivazione è inesistente. Uscire per prendere un po' di aria fresca può essere una cosa difficile anche solo da pensare. Da questo punto di vista l'impatto che può avere questo gioco è davvero benefico. [...] hanno creato un incoraggiamento molto forte a uscire di casa e a essere più attivi."

Grohol addirittura ipotizza un suo utilizzo in ambito clinico:

"Non consiglierei alle persone di trattare un disturbo serio dell'umore, come la depressione cronica, solo con un videogame, ma si potrebbe utilizzare in aggiunta ad altri tipi di trattamento, come ad esempio la psicoterapia o le cure farmacologiche."




Sui social questa ipotesi sembra trovare conferma. Di seguito sono riportati una serie di Tweet nei quali i ragazzi raccontano gli effetti benefici che Pokemon Go ha avuto sulla loro vita sociale e sull'umore:


"Mi son fatto tanti nuovi amici con Pokemon Go, ha aiutato la mia ansia sociale, e ne sto davvero uscendo. Questo è molto più di un gioco."


 "Pokemon Go mi ha cambiato così tanto in meglio in una sola settimana. Avendo a che fare con il Disturbo Borderline di Personalità, depressione e ansia, mi ha aiutato a uscire di casa."


Seriamente però, non mi sentivo così tranquilla nell'uscire di casa da anni. Pokemon Go mi sta aiutando con l'ansia e la depressione ed è stupefacente."


"Pokemon Go mi ha onestamente aiutato con la mia depressione e la mia ansia. Sto davvero parlando con le persone e sono più attivo. Lo amo così tanto."

Anche gli hikikomori posso avere dei benefici da videogame come Pokemon Go?


Probabilmente no, e se fosse veramente così, questo rafforzerebbe ulteriormente la tesi secondo cui l'hikikomori sia qualcosa di diverso rispetto alla depressione o alla fobia sociale. Perché l'hikikomori, a differenza del depresso, interpreta la propria condizione di autoisolamento come una scelta consapevole e ponderata. L'hikikomori ritiene di avere la forza e l'energia per uscire di casa, ma semplicemente non desidera farlo. Per questo motivo, un videogioco come Pokemon Go non verrebbe - a mio parere -  preso in considerazione.

Tuttavia, nei casi di autoisolamento meno gravi (dove il ragazzo esce saltuariamente dalla propria abitazione per brevi periodi di tempo) un videogioco di questo tipo potrebbe aiutare a favorirne il comportamento. È anche vero, però, che uscire di casa non equivale a interagire con altre persone e l'applicazione in sé non obbliga nessun tipo rapporto sociale con gli altri giocatori.


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I videogiochi non sono il male


Pokemon Go è nell'esima dimostrazione che i videogiochi non sono per definizione negativi, al contrario, possono avere un impatto positivo sulla vita delle persone, anche dal punto di vista sociale. In letteratura sono ormai numerosi gli studi che dimostrano gli effetti positivi di alcuni videogame in diversi disturbi sociali, come ad esempio l'autismo.

Pokemon Go non spingerà gli hikikomori a riabbracciare la vita sociale, non è la soluzione alla depressione e all'ansia sociale, ma in alcuni casi può essere d'aiuto. Quelle stesse nuove tecnologie che continuiamo a colpevolizzare possono rivelarsi, infatti, un prezioso alleato.


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