Secondo il rapporto Istat 2013, presentato il 22 maggio scorso, sono 2 milioni e 250mila i giovani italiani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano . L'Istituto Nazionale di Statistica sottolinea, inoltre, che l'Italia ha la quota di NEET più alta di tutta Europa. Alla luce di questi dati allarmanti, mi viene spontaneo chiedere: per quanto tempo ancora l'Italia potrà ignorare il fenomeno degli hikikomori ? E' evidente che la crisi economica, sbarrando le porte del mondo del lavoro ai giovani, può essere un elemento che favorisce l' inattività , l'apatia, il distaccamento dalla società e, nei casi più estremi, il ritiro. Spesso, infatti, l'hikikomori inizia in modo graduale . Il soggetto può trovarsi costretto a trascorrere molto del suo tempo in casa, e ciò può comportare un lento adattamento alla vita solitaria. Essa può essere inizialmente percepita dal soggetto stesso come transitoria e facilmente modifica...
Associazione Nazionale Ritiro Sociale Volontario