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Come si aiuta chi non vuole essere aiutato?


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Molti hikikomori ritengono di non avere alcun problema e ripetono di voler essere lasciati in pace. Questo atteggiamento di rifiuto porta inevitabilmente a continui conflitti con i genitori che, invece, vorrebbero vedere il figlio condurre una vita diversa, una vita "come quella dei coetanei".

I genitori più determinati, dopo lunghe battaglie, riescono a convincere i figli a recarsi da uno psicologo, ma i percorsi psicoterapeutici possono rivelarsi inconcludenti quando non vi è una reale motivazione intrinseca da parte degli hikikomori a cambiare il proprio stato. Spesso, chi accetta di essere seguito da un professionista lo fa solamente per "fare contenti gli altri" e per far cessare le pressioni dei famigliari.



Losing You - LY


"Io sto bene, perché volete costringermi a fare una vita diversa?"

Questa è una delle principali obiezioni che potrebbe avanzare un hikikomori. E non è necessariamente una bugia. In quel momento potrebbe davvero sentirsi bene e desiderare fortemente proseguire il proprio stile di vita, ma questo significa che un genitore dovrebbe rinunciare ad aiutarlo? No.

Il punto principale è che gli hikikomori spesso sottostimano gravemente l'impatto che la propria scelta avrà sul loro benessere futuro. Lo sottostimano o, semplicemente, evitano di pensarci, non gli importa. Fuori sto male, dentro sto meglio. Da un certo punto di vista è un ragionamento logico, lineare, sensato. Il trionfo del "qui e ora".

Ma il diritto che ognuno ha di vivere la propria vita come meglio crede cessa nel momento in cui la propria scelta grava sulle spalle di altri.


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È possibile aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato?


Tornando alla nostra domanda, la risposta è "sì". Non solo è possibile, ma è anche un dovere farlo. L'importante, però, è che si tengano sempre in mente questi tre punti, a mio parere fondamentali:

  • non lo sto facendo per me: quando vogliamo a tutti i costi aiutare una persona dobbiamo sempre ricordarci che lo stiamo facendo per il suo bene, non per il nostro. Quindi l'obiettivo non deve essere quello di spingere nostro figlio a vivere la vita che noi riteniamo essere più giusta per lui, ma semplicemente aiutarlo a trovare la sua strada, la vita che speriamo possa renderlo più sereno (anche se non corrisponde al nostro modello di vita ideale);
  • posso aiutarlo fino a un certo punto: l'impatto che le nostre parole e le nostre azioni possono avere sulla vita di un'altra persona non può mai superare determinati limiti. È doveroso provare ad aiutare una persona che riteniamo essere in pericolo, ma allo stesso tempo, non possiamo agire per conto di quella persona e la nostra responsabilità sulle sue scelte è, giustamente, ridotta. Ognuno è padrone della propria vita, anche nostro figlio.
  • devo continuare a vivere la mia vita: quando si ha un figlio in difficoltà si farebbe di tutto pur di aiutarlo, anche sacrificare il proprio benessere personale. Eppure, un atteggiamento di abnegazione rischia di provocare l'effetto opposto in un hikikomori, il quale, sentendo su di sé maggiore pressione da parte dei genitori, potrebbe reagire isolandosi ancor più gravemente. Per questo motivo bisogna sforzarsi di continuare a condurre una vita normale senza farsi prendere dalla frenesia e dal panico. La parola d'ordine è sempre "pazienza".

Questi "consigli" sono il frutto del confronto con centinaia di genitori di ragazzi hikikomori facenti parte del gruppo Facebook a loro dedicato. Non vogliono suonare né arroganti, né pretenziosi e non sono ovviamente la soluzione al problema. 

Avere a che fare con un figlio hikikomori è probabilmente una delle sfide più difficili che un genitore può trovarsi a dover affrontare e richiede un impegno quotidiano che, solo chi lo ha vissuto in prima persona, può davvero capire.
Presidente e fondatore "Hikikomori Italia"




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Commenti

  1. sono pienamente d'accordo in tutti e tre i punti, ma è difficile. A volte si esce dai canoni e non si è più padroni della propria pazienza. Per quanto mi riguarda mio figlio con la sua arroganza, il suo cinismo e la sua strafottenza provoca in me una reazione che è l'opposto della pazienza. Penso "io l'adoro cosa ho mai fatto di sbagliato perchè lui possa odiarmi così". Poi semplici gesti e piccole attenzioni mi fanno capire che non è così; allora mi ridimensiono e ritorno padrona della mia pazienza. Allora tutto procede bene ma i giorni passano e lui è sempre là nella sua stanza, che è il suo mondo; ed io da quest'altra parte che faccio una vita normale, ma....per quanto normale sia è solo finzione

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    1. È difficilissimo, su questo non c'è dubbio, ma è difficilissimo anche per tuo figlio. L'arroganza e il cinismo sono solo maschere che nascondono una grande fragilità.
      È ovvio che parlare di "vita normale" quando si sente di avere un grande problema è quasi impossibile, ma l'alternativa (la ricerca ossessiva della risoluzione rapida del problema) nella maggior parte di casi non fa altro che peggiorare la situazione.

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    2. Io ho una situazione analoga, mio figlio ha 21 anni e da quando aveva 18 anni ha iniziato il suo percorso di isolamento, prima non andando più a scuola, poi uscendo solo di notte e mangiando in orari assurdi chiuso nella sua stanza. Rifiuta ogni tipo di aiuto ed ogni volta che cerco di parlarci mi urla addosso odio e parolacce. Non riesco ad aiutarlo, ho provato in tutti i modi, ma rifiuta aiuti esterni, io mi sento impotente e sono distrutta! Segnalatemi qualche struttura che in Abruzzo possa fornirmi supporto per iniziare una terapia via internet, unico contatto che ancora mantiene con il mondo esterno!

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    3. Mio figlio tra poco compirà 17 anni e gli ultimi tre anni li abbiamo passati tra psicologi e psichiatri. Il ragazzo si rifiuta di frequentare la scuola da quando ha conseguito la licenza media ed ormai vive isolato nella sua camera a giocare con i videogames fino alle 2 di notte.Ci sono stati periodi in cui ha frequentato la palestra in maniera regolare ed è andato a fare psicoterapia prima individuale e poi di gruppo una volta a settimana per quasi tre anni e questo ha permesso a farlo uscire di casa. Adesso non vuole fare nè l'uno e nè l'altro da circa due mesi . La sua diagnosi è "forte disagio" scaturito probabilmente da eventi di bullismo vissuti nel periodo della scuola media e da noi che ci siamo imposti per un migliore profitto scolastico.
      Tre anni fà all'esordio del problema ha fatto una visita presso la neuropsichiatria diagnosticando una dipendenza da videogames mentre lo psichiatra attuale ha scongiurato questo affermando che i videogames non sono stati la causa ma una conseguenza, in certi casi hanno aiutato il senso del disagio e di isolamento in quanto si è sentito parte di una rete di amicizie on line. Non abbiamo più fiducia nella neuropsichiatria anche perchè successivamente si è sottoposto a visita di colloquio sia con il direttore di questa struttura che lo ha dirottato verso le sue collaboratrici e sia con il responsabile con la quale ha tenuto sedute di psicoterapia individuale presso il suo studio privato, sganciando fior di soldi e senza alcun risultato.

      Io e mia moglie sappiamo che si trova in una fascia di età molto delicata ed adesso vediamo , alla luce dei fatti, che a nulla sono valsi i nostri sacrifici.

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    4. Entra nel nostro gruppo genitori. Molti di loro hanno avuto storie simili alla tua, ma grazie alla condivisione e al confronto sono riusciti a migliorare la propria qualità di vita e quella dei loro figli.

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    5. desidero entrare nel vostro gruppo come fare?

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    6. Io ho in fratello 3anni più grande di me ha 37 anni vive ancora con i miei da piccolo è sempre stato malato e in casa avevamo una situazione poco bella causa nostro padre condizionato dalla mamma . Io sono sposata e ho 2 figli e abito lontano, lui non vuole venire qui da me, non ha amici se va a mangiare una pizza lo fa con i miei. Mio padre capisce il bisogno di aiutarlo mia madre no, x lei non ha problemi ho già contattato un psichiatra ma come faccio a parlare con mia madre che si arrabbia e diventa arrogante e più me li mette contro se gli dico qualcosa? Oppure come faccio a convincere mio fratello Aiutatemi

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    7. quando ti capisco io tenko un grave problema co mio figlio lui non vuole essere aiutato o vhiamato per simo hli asistenti sociali e amche co loro nom vjole fare il percoso psicologivo come devo fare io sono disperata

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  2. Non so piu cosa fare, ma credo che l' aggressività sociale ha raggiunto il suo culmine. Intendo dire che i maltrattamenti sul lavoro, i pettegolezzi feroci, le invidie, le derisioni pubbliche, sono dappertutto. Anche dai professori mio figlio ha avuto il peggio. Non tutti ma ne sono bastati 2 per annichilire mio figlio. Persino su FB, la narcisista di turno lo ha deriso pubblicamente. Non credo che questi ragazzi siano anormali, ma penso che si vergognano di essere stati cosi umiliati e cercano negare anche a se stessi di aver incassato dei colpi che li hanno messi in ginocchio. Ma questo non mi consola perche ho paura del tempo che passa e ogni giorno è un giorno in più pieno di dolore

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    1. Capisco benissimo tutto..e non so nemmeno io cosa fare.....

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    2. Society these days disrespect, dont like or even hate men. Thats the problem.

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  3. Pazienza,si tanta,ma fino a quando? Tutto ha inizio con la sua adolescenza, combatti per aiutarlo e accetta anche se con difficoltà...sembrava stesse migliorando finalmente usciva di casa anche se per poco...poi tutto ricomincia...una stanza un computer..Il tempo passa gli anni passano...così fino ad arrivare a 26 anni...si alternano la pazienza con la rassegnazione...a volte la rabbia con il dolore...e nn sai cosa fare come tirarlo fuori da questa situazione..appena provi a dirgli qualcosa le risposte sono insulti e porta sbattuta in faccia...come madre come posso aiutare un figlio che di aiuto nn ne vuole sapere?

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    1. Stessa storia per me, e anche mia moglie che lavora nel campo dell'educazione non sa più che fare e si sente in colpa.
      Sarà così a vita, o "di solito" cambiano ad una certa età???
      SCUSATE, QUALCUNO SA SE DOPO UN CERTO NUMERO DI ANNI POSSONO MIGLIORARE?
      Perché non si sentono hikikomori di 40 anni?

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    2. Buongiorno. Io ho un figlio di 33 anni e da quando ne aveva 8 è sempre stato aggressivo, della serie, io sono il giusto e gli altri sono delle m..... Passa le giornate al pc ad un gioco che non so nemmeno come si chiama. Eppure ha una ragazza, (anche lei secondo me psicopatica) ma, nessuna vita sociale. Inoltre non cerca lavoro perché trova sempre qualche scusa. Fa da padre padrone e non condiziona la vita. A volte quando lo contraddico, spacca le cose in casa. Non so più cosa fare

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  4. Mio figlio ha 21 anni e vive, letteralmente, sul divanetto in cucina, che è la stanza in cui anche io, per necessità, trascorro gran parte del mio tempo domestico. Come se cercasse la mia presenza. Infatti lui dice "se sto da solo impazzisco". Eppure vive la sua vita in isolamento da circa 4 anni, peggiorando gradualmente e rifiutando qualsiasi aiuto ("io sto bene, fatti curare tu"). La morte del padre ha sicuramente aggravato la situazione. Cosa posso fare? Non riesco ad assistere alla sua deriva....

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    1. Il confronto con gli altri genitori è il primo passo per meglio comprendere il problema guardandolo da prospettive diverse. Unisciti a noi.

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    2. Anche io vorrei unirmi a voi
      Mi chiamo Federica Potenza e abito a Bientina provincia di Pisa in Toscana
      Aiutatemi

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    3. Anche io vorrei unirmi al gruppo.
      Non so più cosa fare con mio figlio.
      Tra poco compirà 19 anni sta sempre da solo non vuole uscire se non per andare in palestra, ha iniziato da poco l'università ma non apre un libro, non frequenta le lezioni e ed è sempre aggressivo con me.
      Vorrei mandarlo dallo psicologo ma si rifiuta.
      Datemi qualche consiglio!
      Non accetta in nessun modo i miei consigli.
      Grazie

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    4. fareiuna grande riflessione sul mondo che gli stiamo offrendo sull'impossibilità di trovare nel mondo una loro dimensione di vita.
      Con rabbia rammarico e tristezza mi chiedo che mondo gli offriamo e quanto li abbiamo viziati e protetti, da un lato una educazione troppo protettiva dall'altro un mondo di merda con un sistema lavorativo al collasso.
      Ho quattro figli e le mie preoccupazioni sono incolmabili.
      Grazie di aver condiviso le vostro testimonianze ma il problema é cosa dovremo fare collettivamente, socialmente.
      son disperata, anch'io

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  5. oggi ho scoperto hikikomori e mi si è aperto un mondo. mio figlio ha 33 anni, e questo mi allarma molto. ha iniziato il suo percorso di allontanamento intorno ai 15 anni. a scuola deve essere successo qualcosa di cui non siamo mai riusciti a sapere. per due anni restò chiuso nella sua camera. psicologo e uscita apparente con relativo ritorno a scuola. ma, nel corso degli anni, ci sono stati intermezzi ed intervalli. da sei mesi siamo tornati al buio: abbandono di tre lavori, uno meglio dell'altro. ora sono io a terra e lui pure, credo. ho visto che c'è un gruppo genitori su fb e provvederò a segnarmi. volevo sapere se a roma esiste un gruppo cui posso rivolgermi di persona perchè solo on line mi rende insicura. saluti
    stefania

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    1. Certo, esiste un gruppo di genitori di "Hikikomori Italia" in tutte le principali città italiane, Roma compresa. Si incontrano fisicamente una volta al mese alla presenza di uno psicologo (se sei associato/a è un servizio completamente gratuito). Entrare nel gruppo Facebook è solo il primo passo. Se hai dubbi scrivimi a marco.crepaldi@hikikomoriitalia.it

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    2. La scoperta che la situazione che sto vivendo da anni con mia figlia ha un nome ed è , purtroppo, condivisa da altri genitori mi da una speranza. Condividere e discutere con chi vive situazioni simili penso mi possa aiutare non solo a trovare migliori strumenti per affrontarla ma anche a sopportarla. Mi riconosco nella quasi totalità delle storie narrate. Mia figlia ha 29 anni e,come per altri, ho visto, si passa da periodi di quasi 'normalità' in cui riesco a parlare con lei, anche se mi pare,comunque, senza ottenere risultati 'pratici', a periodi in cui alza un muro di ostilità impossibile da abbattere in qualsiasi maniera. Il propblema primario è l'evidente sofferenza , anche se lei la nega, il problema secondario è che non c'è alcuna progettualità per il futuro. Vorrei iscrivermi al gruppo per avere un po' di supporto. Grazie a tutti.

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  6. ho un figlio di 18 anni. Non so se ha questa sindrome ma sicuramente i segnali sono molto simili. Quando è a casa passa il suo tempo con il cellulare in mano o a giocare con i videogiochi. Dialoga poco . Sembra che gli dia fastidio ogni cosa soprattutto se detta da me. Con il fratello più piccolo neanche parla. Se gli faccio notare che secondo me ha un disagio dice che non è vero e che mi invento le cose. È una continua lotta. ..per tutto . Bugie continue. Non so come aiutarlo ma soprattutto non so se è una cosa passeggera o se è un reale problema. Per il momento frequenta la scuola e ogni tanto esce con gli amici. Quello che mi preoccupa è il fatto di non avere interessi. Non lo vedo mai sorridere per qualcosa. Non racconta quello che fa fuori con gli amici e in generale non racconta niente. Lo vedo apatico e a volte anaffettivo soprattutto nei nostri confronti. Sono preoccupata ma la cosa che più mi fa male è che non so come aiutarlo.

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    1. Salve...sto vivendo una situazione uguale alla sua con mio figlio e nn so cosa fare e come aiutarlo,rifiuta qualsiasi cosa io gli propongo....frequenta regolarmente la scuola con buoni profitti,ma al fi la di quello è sempre chiuso in camera sua al pc a giocare,(lo sento parlare ridere al pc con un amico con il quale gioca)...le sue uscite dono molto sporadiche....in casa lo vedo solo al momento dei pasti....

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    2. la stessa cosa succede con mio figlio, ha 18 anni e succede da un bel po ...tutto il giorno rimane chiuso in camera con il pc e quei maledetti tornei on line e con me non parla quasi mai o meglio...alterna periodi in cui sembra non mi tolleri ad altri in cui gioca fisicamente con me fingendo di volermi soffocare...........non so come aiutarlo ma questa cosa mi fa stare veramente male

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  7. Mio figlio ha 20 anni e passa la maggior parte della sua vita nella sua cameretta, di fronte al pc oppure sul suo letto con il telefonino. Frequenta pochissimo l'università e preferisce prepararsi a casa per gli esami con la scusa che altrimenti perde tempo...ma con risultati ai limiti della suff perché i suoi interessi più grandi sono i videogames dove riesce a nascondersi per giorni e giorni e giorni e dove riesce ad ottenere risultati buoni, nelle competizioni, che lo fanno sentire capace. Tutto ciò è iniziato alle medie dove ha vissuto pesanti situazioni di derisione che lo hanno reso profondamente fragile. Sono anni che io e suo padre lo sollecitano ad uscire è quando lo fa si chiude in casa con qualche altro amico a giocare....rifiuta il duo corpo perché si sente brutto anche se questo non è vero e non dico cio'solo perché io sono la mamma....risponde male , con toni aggressivi quando lo si invita a smettere di stare davanti al pc...non usa facebook perche in passato é stato deriso....ma solo chat legate di videogames. Ha 20 anni ma é completamente fuori dal mondo. Non dialoga con noi genitori, se lo obblighiamo a venire con noi passa il tempo al cellulare nel suo mondo...se gli diciamo che ha un problema risponde che il suo interesse per i games equivale a quello di uno sportivo per il suo sport. Giova fino a tarda notte , fino anche alle tre o quattro di notte . Non sappiamo come affrontare questa situazione di chiusura dal mondo è la cosa incredibile ed ancora più dolorosa è che suo fratello di 15 anni ha la tendenza ad imitarlo e anche lui ha dei periodi analoghi....siamo disperati. Siamo genitori incapaci, abbiamo sbagliato tutto e non siamo in grado di aiutare i nostri figli. Sento da parte del ventenne un forte astio nei miei confronti e se tento di parlargli ed approfondire con lui questi aspetti lui si chiude ancora di piu e mi odia anche seio lo adoro ma non sono capace di farglielo sentire. Sono angosciata...

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    1. Sono nella stessa situazione mi sento incapace e ho tanta paura perché non so come aiutarlo sono disperata

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    2. Buon pomeriggio a tutti.Mi chiamo Valentina ho 37 anni e sono una mamma di un ragazzo di 13 anni.Oggi per la prima volta ho scoperto questa realtà tramite un video sui social.Mio figlio e da tre anni che non esce di casa o se l'ho fa solo per necessità medica o visite mediche .Anche la scuola e da tre anni che segue in dad,ma il problema di mio figlio nascita da una situazione di salute che fisicamente sta bene ma ha gli provoca un fastidio che l'ho mette troppo in disagio, naturalmente è seguito da una psicologa,ma di uscire anche solo un giro in macchina non se ne parla,adesso non so se questo problema è dovuto alla situazione che l'ho disabilita,oppure anche lui fa parte di questa realtà?

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  8. Buongiorno anche io mi unisco al coro di genitore disperati anche mio figlio rifiuta il mondo esterno e dopo la scuola si rifugia nella sua stanza
    Esce volentieri due volte a settimana x allenarsi a calcio ma dopo il nulla con me ancora parla nn tantissimo ma qualcosa si... quest estate usciva con gli amici quasi tutte le sere ma da un Po nn esce più e gioca alla play station comunica molto con altri ragazzi connessi con lui al gioco e in quel momento mi sembra sicuro di sé Ma evidentemente x nn avere nessun compagno x uscire ha un disagio interno
    L adolescenza e un periodo particolare lo sappiamo tutti ...Lui è molto timido con le persone e questo sicuramente lo mette a disagio forse xké qualcuno magari lo deride x questa timidezza mi sento impotente e nn so come aiutarlo

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    1. Ciao, scrivi a info@hikikomoriitalia.it

      Ti daremo tutti i riferimenti per entrare nella nostra associazione.

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    2. Mio figlio nemmeno uno sport. Appena iniziava uno lo mollava subito. Pure la palestra perché non trovava un orario dove non c era nessuno.

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  9. Vorrei far parte anch'io di un gruppo di supporto,ho un problema molto grosso

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  10. Mi potete dare un nome di riferimento a Pescara?Grazie

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  11. Buongiorno, sono un insegnante sto cercando informazioni sull'argomento perchè ho notato alcuni segnali di cui parlate in alcuni miei alunni

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    1. Ci vorrebbero più insegnanti come lei che si interessano a questi ragazzi ... spesso da quanto capisco, il disagio inizia a scuola. Meno istruzione e più attenzione verso il prossimo, verso il più debole ... questo è quanto manca .. la semplice carità. Aiutiamo la scuola in questo.

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    2. veramente una gran bravo insegnante

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  12. Buongiorno.. Ho sentito per caso al TG questa patologia. E rispecchia mio figlio. Ho sempre pensato che fosse timido e introverso, ma questo non giustifica che non ha e non vuole avere una vita oltre le mura di casa. Esce solo con me o suo papà. In vacanza solo con amici gli sembra una catastrofe. Parlare e salutare gente non ne parliamo. Appena gli parlo di fare qualcosa per se mi risponde male. Vorrei che facesse la vita di un 19 enne come tutti. Mi spezza il cuore che sta solo in casa. Anche se lui dice felice così. Non so come aiutarlo.

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  13. Mia figlia e maleducata mi tratta male e ho saputo che si fa le canne come posso aiutarla??

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  14. Ho inviato un'email dalla calabria in provincia di cosenza a info@hikikomoritalia.it mi commuove già solo leggere che altre persone capiscano e stiano vivendo lo stesso ed identico dramma, pensavo che fossimo soli. Vi chiedo aiuto per un fratello che stà cercando di reagire ma secondo me nel modo sbagliato, evitando di affrontare seriamente il problema , seppur consapevole.

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  15. Grazie, mi avete dato una boccata d'ossigeno: il video è stato allo stesso tempo un pugno nello stomaco (quanti errori!) e un conforto (alcune azioni azzeccate); i commenti di grande conforto perché non sentirsi soli è una risorsa preziosa quando ci si sente come un naufrago alla deriva.
    Scriverò all'indirizzo email indicato

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  16. Buongiorno
    io ho un figlio di quasi 19 anni molto chiuso, si rintana nella sua stanza con computer playstation non vuole avere contatti con gente. non esce non ha amici se non virtuali non conosce neanche un centro commerciale. Ora sta provando a cercare lavoro, ma deve essere individuale e non a contatto con gente. io non so come aiutarlo e sono molto preoccupata.

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  17. Si assomigliano un pochino tutti i disagi. E le dipendenze.e le strade per vedere "oltre" hanno tutte una matrice comune : pazienza, amare in modo sano, accogliere ciò che non di può modificare.credo che abbiamo il dovere di abbracciare anche i disagi come possibilità effettive di STARE.nello star bene deve esserci posto anche x lo star male.vedere la Risorsa, comunque.





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  18. Mi potete dare un nome di riferimento per Pavia? Grazie

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  19. Salve, volevo un indirizzo, in Toscana dei vostri gruppi

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  20. Salve vorrei informazioni su La Spezia a chi rivolgermi....grazie

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  21. Salve, grazie per i consigli. Mia figlia si sta isolando e io e mio marito ci sentiamo tanto impotenti...
    Avete un riferimento su Macerata? Grazie faremo cmq riferimento al vostro sito.

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  22. Salve vorrei informazioni su Reggio Calabria a chi potrei rivolgermi aiuto mio figlio 14anni stessi problemi isolamento e lo fa stare bene sono giocare a un maledetto gioco al computer

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    1. Anche io o un problema Co mio figlio di 18 anni ha mo l'atto scuola a 2 mesi della maturità sempre al PC notte e giorno nn amici reali e dice che i suoi amici sono quelli virtuale vuole comandare lui a noi e improvvisamente mi dice che nn si sente né uomo né donna ma vuole indosare gonne da donne e uscire cosa che nn mai voluto fare

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  23. BUONGIORNO AVRESTE UN RIFERIMENTO PER TARANTO?

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  24. Salve io vivo una situazione ancora più drammatica mio figlio ha 41 anni e da almeno 7 anni ed chiuso nella sua stanza dove nessuno può accedere e negli ultimi tempi è violento con noi genitori augurando continuamente la morte al padre e a me che sono la madre mette le mani addosso. Abito a Napoli vi prego aiutatemi sono anni che si rifiuta di andare da un psicologo psichiatra.

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  25. Buonasera potete darmi un riferimento su Piacenza?

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  26. Sono 13 anni che ho avuto pazienza, ho imparato a conviverci, ma adesso mi rendo conto che sto perdendo le forze. Vorrei sapere come affrontare e come uscire da questa prigione. A chi mi devo rivolgere? Sono in provincia di Torino, grazie per qualsiasi informazione

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  27. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  28. Ho un figlio di 20 anni che vive in casa senza parlarci. Viene a cena e a pranzo restando sempre con il cellulare senza dire una parola. Non aiuta in casa tratta male il fratello ignorandolo. Non vuole studiare Non ha interessi Passa il tempo alla playstation esce senza dire niente e non racconta mai quello che fa. Ma con le altre persone è diverso si mostra simpatico e sorridente. Non so più cosa fare. In casa c'è sempre tanta tensione e Guido diventa sempre più arrogante e maleducato

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  29. Buon giorno! Nella ricerca di un aiuto per " come aiutare mia figlia quasi 19enne sempre nella stanza"...Leggendo così x caso ho trovato questo link e leggendo i commenti mi rendo conto quanti genitori soffrono come noi gli stessi disagi sociali e famigliari! E allora ho pensato anch'io di aggiungermi al vostro gruppo di ascolto per vedere se possiamo anche noi di poter aiutare i nostri figli a provare ad aiutare a deviare i loro percorso di stile di vita poco costruttivo per il loro futuro!!! Grazie!

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  30. Io ho un figlio che si é fatto male a 22 anni e ha perso il lavoro. Ora a 31 vive con me madre divorziata e io sono diventata l'oggetto della sua rabbia. Non puo lavorare per i dolori e non ricevere nessun assegno di sostegno. Se l'é anche presa con il compagno che ora é andato via...ma cosa posso fare a 61 anni oltre dover lavorare, mantenerlo e sopportare questa situazione?

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  31. Mio figlio è da maggio che non esce, ma leggendo i commenti, ci sono due comportamenti uguali per tutti. Uno sicuramente l'isolamento, l'altro invece è la rabbia sfogata con parolacce e atteggiamenti aggressivi nei nostri confronti. Questo è il problema peggiore, perché non ci permettono d'instaurare una relazione profonda con loro....

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  32. Buongiorno, mio fratello dopo l'ennesimo episodio di bullismo a scuola ha deciso di abbondanare e non uscire più. Sono passati dieci anni. Vivo lontana, in norvegia, con il continuo pensiero che possa fare qualcosa di brutto. Mio padre dice che nella terapia non ci crede, come fosse una religione. E mia madre è stanca. Ogni mio tentativo viene boicottato da loro. E io e mia sorella non sappiamo più che fare.

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